Bologna, domenica 23 febbraio 2025 – Quando si assiste ad una corsa si vedrà ogni cavallo associato ad un numero, oltre a quello di partenza, quella è la sua “quota” appunto, cioè un valore determinato dalle sue probabilità di vittoria e influenzato dalla forma, dalle prestazioni, dalla sua attitudine alla tipologia di gara e da chi lo interpreterà in pista.
Più alta è la quota, meno sono le chances di vittoria, in sostanza basta moltiplicare l’importo che si intende scommettere per la “quota” proposta e si conoscerà la potenziale vincita, questo in caso di quota fissa. La quota può anche variare in seguito, ma non cambierà l’importo potenziale della scommessa effettuata nel momento in cui essa aveva quel valore.
Vediamo alcuni esempi di cavalli in alta quota nelle corse importanti di galoppo: con quota 100/1, cioè scommettendo 1 euro si vincono 100 euro, a Milano nel Gran Premio Chiusura del 1985 vinse Life On Mars, nel Jockey Club del 1988 Roakarad battè Tony Bin e Carrol House, sempre a 100 contro 1 Stuyvesant arrivò dalla Germania per vincere il Gran Premio Milano 1987.
Un altro tedesco, Star Appeal, ignorato al gioco, dominò l’Arc De Triomphe nel ’75 pagando 80 volte la posta, stessa quota per Tanque Verde che siglò il Gran Criterium nel 1985, toccò quota 100 la vittoria di Timeform a Torino nel Gran Premio Principe Amedeo. Nella storia più recente la jockette Michelle Payne vinse, unica donna nella storia, a quota “shock” la Melbourne Cup nel 2015, montando Prince of Penzance a 100 contro 1.
Resta indimenticabile il successo a 67 contro 1 nel Gran Premio di Milano 2014 di Benvenue, con Federico Bossa (vedi foto)che ci ha risposto cosi: “La quota del mio cavallo aprì a 100, e rimasi stupito, perchè mi ero studiato la corsa da giorni e un terzo o un quarto lo valevo. Ho montato più che altro per un piazzamento, c’erano favoriti consistenti come Biz The Nurse e Orsino, mi sono messo dietro e nonostante avessi spazio a 500 metri dal traguardo per fare una progressione, aspettai, rimanendo coperto fino ai 400 finali poi il cavallo ha tirato fuori qualcosa di eccezionale, vincendo in modo incredibile”.
Nelle corse al trotto si ricorda la quota pazzesca (70 contro 1) della vittoria nel Prix d’ Amerique 1979 a Parigi di High Echelon, col grande Jean Pierre Dubois. Quota di 70/1 anche nel Derby italiano 2020 dove Roberto Vecchione portò al successo Bleff Dipa con un terribile numero 14.
Ancora più clamoroso è ciò che accadde nel Prix d’Amerique 2010, al totalizzatore francese il vincitore, Oyonnax, pagò 172/1! Il secondo classificato, Quaker Jet, avrebbe pagato 108! Il favorito, Meaulnes Du Corta, che pagava 2,6 / 1, si piazzò sul gradino più basso del podio. Il tutto generò un terciè (la Tris italiana) che pagò 8.978 € per una puntata di 1 €! Quote “himalayane” che si commentano da sole. Curiosità: sia il driver sia l’allenatore di Oyonnax, Sebastien Ernault e Vincent Brazon erano alla loro prima partecipazione nella corsa top del trotto mondiale.
Recentissima l’affermazione ad una inusuale quota di 50/1 per Enrico Bellei nel Gran Premio di Firenze con Fortunadrago Font a metà febbraio, e proprio dalla Toscana arriva Federico Esposito, plurivincitore di corse di gruppo, anche ad alta quota, che ci parla della differenza tra interpretare in corsa un outsider e un favorito: “Ti devi sentire bene il cavallo, poi se vengono bene le corse che sia il favorito o a grossa quota non ha molta importanza. Quando guidi un favorito devi correre da protagonista, altrimenti puoi aspettare e cercare una buona schiena, io cerco sempre di far bene indipendentemente dal cavallo, a Milano con Opal Brown fu una vittoria ad alta quota. In un Gran Premio c’è sempre tanta adrenalina prima e dopo la corsa”.
Non mancano i brividi nel salto ostacoli con la vittoria di Christian Kukuk, in sella a Checker 47, nell’ultima Olimpiade parigina alla quota davvero generosa di 40/1, nelle gare internazionali si scommette in Spagna a Gijon, dove anche il nostro Lorenzo Toscano vinse una gara a grossa quota e ci racconta divertito: “Quando ho visto alcune persone esultare e venire ad abbracciarmi ho capito che avevano giocato sul mio cavallo, e li avevo resi tutti felici!”